Jacopo Ligozzi, Iris Susiana e Iris Xyphium
Questi raffinatissimi Iris sono opera del disegnatore (e pittore) Jacopo Ligozzi (1547-1627), veronese di nascita, fiorentino d’adozione. A Firenze, accolto nella magnificenza della corte medicea, Jacopo Ligozzi diede prova della propria abilità di attento disegnatore di soggetti zoologici e botanici realizzati servendosi della delicatezza cromatica dell’acquerello. Un repertorio vastissimo in cui pesci, uccelli, fiori e falene prendono vita, leggerissimi, sulla carta, creando un universo stilistico ed estetico facilmente riconoscibile e ricco di preziosi dettagli e cromatismi finissimi. Un tocco particolarmente leggero che crea immagini semplici, ma potentissime.
Ligozzi è un artista versatile, che amo molto, celebrato sapientemente in una ricca mostra realizzata a Firenze, alla Palatina, due anni fa; la mostra aveva anche un bellissimo titolo: ‘Jacopo Ligozzi. Pittore universalissimo’.
In questo caso si tratta di due magnifici esemplari floreali: uno è un Iris Susiana, fiore di origine mediorientale dal nobile portamento e con il caratteristico reticolato nero che sembra – anche in natura – disegnato sui grandi petali carnosi, simili al manto maculato di un animale; l’altro fiore è un Iris Xiphium, chiamato volgarmente ‘giaggiolo spagnolo’, più esile, timido e sottile del primo, dal caratteristico color violetto e lo stelo filiforme che gli conferisce un’ impronta formale più delicata rispetto al primo. Il violetto (uno dei sette colori dello spettro della luce visibile indicati da Sir Isaac Newton), non va assolutamente confuso con il viola. Così come questo bellissimo giaggiolo spagnolo, non va assolutamente confuso con il suo strettissimo parente, il famoso giaggiolo fiorentino!
Originariamente, intorno all’Arno cresceva spontanea una specie denominata Iris Fiorentina, un bel fiore bianco con le ricche striature azzurre. Questo ‘antico’ fiore è stato sostituito da altre due specie che continuano a crescere spontanee in tutta la campagna toscana, in modo particolare nelle curve rotondeggianti del Chianti: Iris Pallida, la varietà più chiara e Iris Germanica, quella dal caratteristico colore viola intenso e profondo. Il giaggiolo, coi suoi bei petali mossi e morbidi, rappresenta il simbolo della città di Firenze: benché si parli, per consuetudine, di ‘giglio’ fiorentino, il fiore stilizzato nello Stemma e nel Gonfalone del capoluogo toscano, in realtà è un iris e non un giglio.
Riguardo a Jacopo Ligozzi, leggendo la sua biografia una nota mi ha colpito in modo particolare: il pittore discendeva da una famiglia di ricamatori. Ecco, l’eleganza sottile, delicata, ‘tessile’ dei suoi disegni freschi e ben lumeggiati (le lumeggiature in oro sono un’altra affascinante caratteristica di molte sue opere), trova una spiegazione puntuale e straordinariamente suggestiva. L’artigianalità, che si tratti di un prezioso ricamo su un coprileggio o di un acquerello che rappresenta un ramo di fico e uccelli, richiede una sorprendente sensibilità tattile ed estetica.
Lucia Borri, 2016