Alla fine del 1816, Antonio Canova (1757-1822) conclude la stesura del catalogo delle proprie opere richiestogli dal re di Baviera. Nell’inventario l’autore fa riferimento a certe composizioni, “varj pensieri di danze, e scherzi di ninfe con amori, di Muse, e Filosofi etc. disegnati per solo diletto dell’artista”. Queste opere, eseguite da Canova tra il 1798 ed il 1799, vengono denominate convenzionalmente “le tempere di Possagno” e sono conservate nella Gipsoteca di Possagno (luogo natale dell’artista, in provincia di Treviso) e nel Museo Civico di Bassano. Una di queste opere, delicate ed eleganti, rappresenta ‘Le Giocatrici di astragali’ [Fig. 1]. https://www.labellarivoluzione.it/2020/04/07/lantico-gioco-degli-astragali/
Fig. 1, Antonio Canova, Giocatrici di astragali, 1798-1799, Museo Civico, Bassano
Il disegno (tempera su carta), ritrae due fanciulle abbigliate all’antica (in puro stile neoclassico), con i capelli raccolti in morbide acconciature, nell’atto di lanciare a terra degli astragali. Le due ninfe, dalle esili figure traboccanti di grazia, hanno alle loro spalle due amorini, uno intento a sorreggere una palma in cui sono appesi una fascia rossa ed un cerchio dorato (una sorta di diadema), che probabilmente rappresentano il premio finale per la vincitrice; l’altro, seduto a terra, tiene degli astragali tra le sue piccole mani e ci gioca, proprio come farebbe un bambino.
Le figure di questi disegni di Canova si stagliano su un fondo scuro, regalando così richiami immediati a certi soggetti della straordinaria pittura ercolanese.
Canova è sommamente conosciuto per il candore assoluto e levigato delle proprie sculture. Grande voce della solennità neoclassica, nelle tempere di Possagno ci regala invece una delicatezza cromatica e tematica davvero inaspettata, giochi leggerissimi e ariosi come un soffio di vento vibrante, danze sottili di fanciulle che sembrano librarsi nell’aria, silenziose…
Lucia Borri