Nel comune di Terranuova Bracciolini (Arezzo), immerso tra gli ulivi della campagna toscana, c’è un piccolo borgo, l’antico castello di Montemarciano. Al di fuori dell’abitato, sull’innesto della via dei Setteponti, si trova l’Oratorio della Madonna delle Grazie.
L’oratorio fu costruito intorno ad un tabernacolo viario nel 1532 ca., per volontà della Compagnia di San Michele; all’interno, sopra l’altare maggiore, è conservato un affresco databile nella prima metà del XV secolo (probabilmente, nei primi decenni), che rappresenta la Madonna del Latte tra i Santi Michele Arcangelo e Giovanni Battista [Fig.1], ed è attualmente considerata, in maniera pressoché unanime, opera del pittore fiorentino Francesco d’Antonio.
Fig. 1, Francesco d’Antonio, Madonna del Latte tra i Santi Michele Arcangelo e Giovanni Battista, prima metà del XV sec., Oratorio della Madonna delle Grazie, Montemarciano, Terranuova Bracciolini, Arezzo
Le notizie certe su questo pittore sono poche: sappiamo che fu attivo in Toscana nel XV secolo, la sua nascita dovrebbe collocarsi tra il 1393 e il 1394, stando alla sua dichiarazione catastale del 1427 in cui dice di avere 33 anni.
Francesco d’Antonio è stato un pittore capace di misurarsi con le personalità artistiche a lui contemporanee, riuscendo a conquistare nel tempo una discreta maturità stilistica ed una certa eleganza.
Nella chiesa di San Francesco a Figline Valdarno ci sono degli affreschi eseguiti e firmati da Francesco d’Antonio intorno al 1418: si tratta dell’Annunciazione e dell’Incoronazione della Vergine [Fig. 2] e di una Crocifissione con Santi [Fig.3]. In queste opere giovanili si riscontrano tracce della lezione assorbita dal suo primo maestro, Lorenzo Monaco (1370-1425), uno degli ultimi straordinari rappresentanti dello stile giottesco. Nell’affresco con L’Annunciazione e l’Incoronazione della Vergine, il pittore manifesta chiaramente una disposizione prospettica degli ambienti assolutamente acerba e distante dalle ‘lezioni’ rinascimentali che, da lì a poco, tutti gli artisti avrebbero assorbito e messo in pratica. Le figurine, sinuose ed affusolate, parlano ancora perfettamente la lingua tardo-gotica.
Fig.2, Francesco d’Antonio, Annunciazione e Incoronazione della Vergine, 1418, Chiesa di San Francesco, Figline Valdarno, Firenze
Fig.3, Francesco d’Antonio, Crocifissione con Santi, 1418, Chiesa di San Francesco, Figline Valdarno, Firenze
Intorno agli anni ’20 del Quattrocento, Francesco d’Antonio “subì un’evoluzione stilistica paragonabile a quella di alcuni suoi contemporanei come Giovanni dal Ponte, Bicci di Lorenzo, Lorenzo Ghiberti e Paolo Schiavo, il quale fu forse suo allievo” (vd. Edelstein, Dizionario Biografico degli Italiani, 1997, p.658), evoluzione motivata principalmente dall’arrivo a Firenze di Gentile da Fabriano, artista straordinariamente elegante e fiorito.
Un’opera di questo periodo è il Sant’Ansano [Fig.4], raffinatissimo in calzamaglia rossa e coi capelli vaporosi, color oro, affrescato nel 1425 ca. a Firenze, nella Chiesa di San Niccolò Oltrarno, chiesa per la quale Gentile da Fabriano realizzerà quel capolavoro assoluto che è il Polittico Quaratesi, collocato nell’omonima cappella [Fig.5].
Fig. 4, Francesco d’Antonio, Sant’Ansano, 1425 ca., Chiesa di San Niccolò Oltrarno, Firenze
Fig. 5, Gentile da Fabriano, Polittico Quaratesi, 1425, Chiesa di San Niccolò Oltrarno, Firenze
La maggior parte delle opere di Francesco d’Antonio fu eseguita negli anni fra il 1425 ed il 1430, e queste opere suggeriscono che il pittore possa essersi accostato allo stile di Masaccio (vd. https://www.labellarivoluzione.it/2020/04/10/masaccio-il-trittico-di-san-giovenale-2/) e di Masolino da Panicale (1383-1440).
Francesco d’Antonio risulta essere anche l’autore, proprio insieme a Masolino da Panicale, di una tavola della collezione Johnson di Philadelphia: Cristo guarisce un indemoniato e Giuda riceve trenta denari d’argento [Fig. 6]; tavola che, nelle Vite, Giorgio Vasari (1511-157), descriveva così:
[…] istoria di figure piccole, che oggi in casa Ridolfo del Ghirlandaio, nella quale, oltra il Cristo che libera lo indemoniato, sono casamenti bellissimi in prospettiva tirati in una maniera che è dimostrano in un tempo medesimo il didentro e il difuori […]
Fig. 6, Francesco d’Antonio, Cristo guarisce un indemoniato e Giuda riceve trenta denari d’argento, Philadelphia Museum of Art, Philadelphia
In quest’opera il respiro prospettico è ben meditato, il richiamo alla cupola brunelleschiana e l’impianto architettonico complessivo, indicano uno studio compositivo più attento, le figure risultano più ‘piene’, corpose, alcune come ‘schiacciate’, lontane dalla lineare eleganza tipica delle sue rappresentazioni…
A Incisa Valdarno (Firenze), nella Pieve dei SS. Vito e Modesto a Loppiano, c’è una tavola, in cui è rappresentata la Madonna della Cintola [fig. 7], ascrivibile al periodo 1425-1430. Il morbidissimo velluto broccato del manto della Vergine, originariamente decorato con inserti di lamina d’argento e lacca rossa, rende l’opera un esempio più elaborato rispetto agli affreschi di Figline. L’ordine compositivo della tavola, nonostante il diverso motivo iconografico, porta alla mente l’opera realizzata da Masaccio in collaborazione con Masolino, la Sant’Anna Metterza degli Uffizi [Fig.8] e dimostra come Francesco d’Antonio possa aver colto qualcosa dell’attenzione di Masaccio per i volumi ed il modellato plastico.
Fig. 7, Francesco d’Antonio, L’Assunta con San Tommaso e Angeli (Madonna della Cintola), 1427-1429, Pieve dei SS. Vito e Modesto, Loppiano, Incisa Valdarno, Firenze
Fig. 8, Masaccio e Masolino da Panicale, Sant’Anna Metterza, 1424-1425, Galleria degli Uffizi, Firenze
Gli Angeli cantori [Figg. 9, 10] dipinti dall’artista sulle ante dell’Organo di Orsanmichele (Firenze) e pagati nel 1429, denotano una straordinaria vivacità cromatica ed una certa originalità nelle pose e nelle espressioni. Gli angeli, rappresentati mentre intonano il canto, srotolando un cartiglio che crea l’equilibrio di tutta la scena.
Figg. 9, 10 , Francesco d’Antonio, Angeli cantori, Orsanmichele, Firenze
Appartiene forse al decennio 1440-1450, la bellissima Madonna col Bambino e Angeli della National Gallery di Londra [Fig.11].
Fig. 11, Francesco d’Antonio, Madonna col Bambino e Angeli, 1440-1450 ca., National Gallery, Londra
Una Madonna elegantissima e maestosa, con la preziosa corona regale, che indossa un luminoso abito azzurro foderato in pelliccia d’ermellino; un abito sontuoso che richiama la moda della ricca Firenze dell’epoca. Il Bambino e gli angeli ugualmente eleganti, emergono, insieme a lei, su un lucente fondo oro di bizantineggiante memoria.
Gli studi su questo artista poco conosciuto, naturalmente, potrebbero portare alla luce nuovi elementi o rivederne alcuni dati per certi.
La Storia dell’Arte è un vortice inesauribile di STORIE.
Lucia Borri